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L’Oscar negato a Don Camillo

E’ tempo di Oscar ed è recente anche la notizia diffusa grazie alla descretazione di alcuni carteggi, del mancato riconoscimento da parte dell’Academy del premio come Miglior Film Straniero ad un film al quale siamo molto legati, il CULT Don Camillo di Julien Duvivier (che distribuiamo in edizione Mustang Entertainment), tratto dalle opere di Giovannino Guareschi con protagonista Fernandel e che ha avuto grande successo in Italia, tanto da diventare solo il primo di una saga ( Il ritorno di Don Camillo, Don Camillo e l’onorevole Peppone, Don Camillo…monsignore ma non troppo, Il compagno Don Camillo e Don Camillo e i giovani d’oggi, senza contare il remake con Terence Hill) ed essere ancora oggi amato e seguito, in tv come in home video. La storia in realtà era già nota agli studiosi, come dimostra la pubblicazione nel 2000 del volume The Big Tomorrow: Hollywood and the Politics of the American Way, ma solo all’inizio del mese in corso si è tornati a parlarne. Dai documenti adesso pubblici si evince di un vero e proprio complotto tra la Cia e alcune case di produzione americane, tra tutte la Paramount, nella persona di Luigi Luraschi, a quel tempo all’ufficio Censura, che sconsigliò a chi di dovere la candidatura. Il motivo? Siamo nel 1953, in piena guerra fredda, e The Little World of don Camillo (questo il titolo americano), che vantava tra i doppiatori anche Orson Welles per la voce narrante di Gesù, era troppo politicamente scorretto anche solo perché mostrava sul grande schermo un comunista che si permette di discutere con un prete (tant’è che le versioni circolate del film, che denotano dei tagli pesanti ai momenti i cui Peppone ha la meglio su Don Camillo, confermano ampiamente questa tesi: molto buffo che in Italia, il PCI, abbia sempre criticato l’ammorbidimento “democristiano” dellla figura del Peppone interpretato da Gino Cervi). Non candidato quindi come Miglior Film Straniero, Don Camillo si vede soffiare l’Oscar da Giochi proibiti di René Clement (già vincitore del Leone d’Oro a Venezia).

Così ha commentato recentemente sul Resto del Carlino il figlio di Giovannino, Alberto Guareschi: “Sono convinto che la notizia dell’ingerenza della Cia per impedire l’assegnazione dell’Oscar al film sia vera. Comunque quello che conta sono i fatti, cioè che il film ancora oggi funziona molto bene, anche senza l’Oscar. Lo stesso vale per il mancato Nobel per la letteratura, visto che le opere di mio padre continuano a viaggiare nel mondo con grande successo.”

Segnaliamo la simpatica campagna a favore dell’Oscar a Don Camillo al grido dell’ hashtag #oscardoncamillo della pagina ufficiale dell’opera, Il mondo di Don Camillo (seguitela, venerdì c’è una sorpresa in collaborazione con CG Entertainment!)

Qui sotto per voi una clip esclusiva dal film di Duvivier che avrebbe dovuto vincere l’Oscar:

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