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Leo Gullotta, mattatore instancabile

Leo Gullotta è un mattatore instancabile del teatro, del cinema e della televisione italiani: vogliamo dedicargli un piccolo omaggio ripercorrendo i tratti salienti della sua lunga carriera, iniziata a Catania dove si è svezzato calcando le scene del Teatro Massimo Bellini. Gullotta si è formato rappresentando opere di Leonardo Sciascia, Jean-Paul Sartre e William Shakespeare nella Compagnia del Teatro Stabile di Catania, insieme a Turi Ferro e Salvo Randone.  Nel 1979 si trasferisce a Roma, dove inizia la sua lunga gavetta televisiva, spesso diretto da Pier Francesco Pingitore, che sarà l’artefice del suo successo popolare volendolo negli anni ’90 nel cast del  Bagaglino (leggendari i suoi travestimenti, uno fra tutti quello della signora Leonida). Dimostratosi fin da subito un grande caratterista comico, Gullotta inizia le sue prime esperienze anche al cinema: nel 1977 fa una piccola parte in Ride bene chi ride l’ultimo diretto da Gino Bramieri, Marco Aleandri, Pino Caruso e Walter Chiari nell’episodio Sedotto e violentato e ne La soldatessa alla visita militare di Nando Cicero dove interpreta il Capitano medico.

Ma accanto alla sua partecipazione a commedie popolari di serie B che sfruttano essenzialmente la sua bravura di comico e spalla, come I carabbimatti di Giuliano Carnimeo (1981), Sturmtruppen 2 – Tutti al fronte (1982) di Salvatore Samperi, Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone (1985) di Sergio Martino, Grandi Magazzini (1986) di Castellano e Pipolo, Gli inaffidabili (1997) di Jerry Calà, In questo mondo di ladri (2004) di Carlo Vanzina,  Gullotta, oltre a confermarsi un eccellente doppiatore (tra tutti, di Joe Pesci, e alla morte di Oreste Lionello, di Woody Allen), si conquista anche l’attenzione del cinema d’autore. Nanni Loy lo vorrà nei suoi Cafè Express (1980), Scugnizzi (1989), Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1992); Giuseppe Tornatore ne Il camorrista (1986) per il quale e si conquisterà il David di Donatello come miglior attore non protagonista, nel capolavoro Nuovo Cinema Paradiso (1988), in Stanno tutti bene (1999), ne L’uomo dalle stelle (1995) e in Baaria (2009), Steno lo dirigerà nel suo ultimo film,  Animali metropolitani (1987). Per Il carniere (1997), diretto da Michele Zaccaro, Gullotta riceve il suo secondo David di Donatello come attore non protagonista. Nel 2004 prende parte a Fatti della banda della Magliana di Daniele Costantini nella parte del Giudice, mentre nel 2019 è uno dei protagonisti de Il delitto Mattarella di Aurelio Grimaldi, interpretando la parte di Rosario Nicoletti.

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