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I premi CG al 64° Festival dei Popoli

Al 64° Festival dei Popoli la giuria di CG Entertainment ha assegnato a AGÀPE di Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares il premio di distribuzione CG ENTERTAINMENT- POPOLI doc come miglior film del Concorso Italiano e a BOTTLEMEN di Nemanja Vojinović il premio CGtv per la distribuzione On Demand come miglior film della sezione della sezione Habitat.

Tra i titoli premiati alle scorse edizioni segnaliamo disponibili On Demand, L’ìle des perdus – Ufficio oggetti smarriti di Laura Lamanda, Tardo Agosto di Federico Cammarata e Filippo Foscarini, The Whale from Lorino di Maciej Cuske, mentre sarà prossimamente disponibile su CGtv.it Into the weeds di Jennifer Baichwal, vincitore della sezione Habitat nel 2022.

 

PREMI CG 2023

AGÀPE di Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares.

Per i richiedenti asilo, quando tutto viene a mancare, l’ultima fiammella a spegnersi è l’amore o la speranza di poterlo trovare.

“Credo che l’amore sia l’unica forma di resistenza a cui le persone si aggrappano mentre sono ancora lì, in attesa di arrivare”. Sono le parole pronunciate da uno degli intervistati, in questo documentario asciutto ma pulsante, una tessitura intima di racconti di chi emigra verso l’Europa. Al centro, come il titolo dichiara, l’amore e le sue forme. Le testimonianze che lo compongono sono state raccolte tra il 2020 e il 2023 nell’isola di Lesbo, nella Repubblica di Cipro e nella Repubblica Turca di Cipro del Nord, tra i luoghi di primo approdo. Una mappatura amorosa in cui emerge con fermezza che l’amore è una forza politica in quanto forza motrice e perché definisce genealogie affettive, rapporti di prossimità o lontananza, alleanze di cura reciproca. Amore quindi come ciò che genera comunità. È la mancanza di amore, dunque, a generare anche un vuoto politico, come ci mostrano le immagini finali, in un controcampo impietoso che interroga tutte e tutti. (t.p.) www.festivaldeipopoli.org/

Questa la motivazione del premio di distribuzione “CG entertainment – POPOLI Doc” al miglior film italiano: “Questo film parte da un’idea semplice e geniale allo stesso tempo: far parlare i protagonisti dell’unico argomento capace di annullare completamente la distanza tra loro, nati, per caso, dalla parte sbagliata del pianeta, e noi che guardiamo, comodi, liberi, al sicuro, da quella giusta. Loro senza niente, tranne l’amore; noi con tutto, ma ugualmente degli esuli, senza l’amore. Un teorema essenziale sull’uguaglianza, esatto e senza un’ombra di retorica.”

BOTTLEMEN di Nemanja Vojinović

Inquinamento, questioni razziali e di classe nel documentario sugli emarginati di una discarica alla periferia di Belgrado.

Settemila anni fa, Vinča, un sobborgo di Belgrado in continua espansione sul Danubio, era la culla della cultura neolitica europea. A pochi chilometri di distanza si spande oggi una delle più grandi discariche insalubri d’Europa. Il luogo è avvolto dal fumo mentre un gruppo di vigili del fuoco cerca di spegnere l’ennesimo incendio, una fonte di contaminazione che, negli ultimi cinque anni, ha regolarmente classificato Belgrado come una delle città più inquinate del mondo. Tra le migliaia di gabbiani in cerca di cibo e i fumi che la fanno sembrare una landa vulcanica, alcuni uomini capitanati dal rom Yani (a sua volta alle dipendenze di un capo invisibile) si guadagnano da vivere raccogliendo bottiglie di plastica e fogli di alluminio, in competizione con altri gruppi che non si fanno scrupoli a rubarsi a vicenda i grandi sacchi colmi di questo bottino. A distanza di sicurezza dallo sguardo di tanta pornografia della miseria, lo spaccato su un mondo post-apocalittico che è il nostro presente. (a.s.) www.festivaldeipopoli.org/

Questa la motivazione del premio di distribuzione on demand CGtv per il Miglior Film della sezione HABITAT:

“Si può costruire un piccolo impero, una gang, la propria carriera su una montagna maleodorante e tossica di rifiuti? Questo film ci ha colpito per lo sguardo acuto ed ironico, il ritmo a metà tra la ballata western e l’avventura picaresca, la tenera consapevolezza con la quale ci immerge nello sguardo di un piccolo eroe alle prese con gli scarti di un’umanità predatrice, noncurante della sua stessa sopravvivenza.”

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