Sul proprio sito che aggiornava spesso Lino Toffolo solo poco tempo fa si augurava di: “evitare per quanto possibile di abbandonare a breve questa valle di lacrime.” E invece, a 82 anni e con alle spalle una carriera lunga più di 50 anni l’attore, cantautore e cabarettista italiano ci ha abbandonato. Nato da una famiglia di vetrai a Murano il 30 Dicembre 1934, Toffolo inizia negli anni ’50 a comporre canzoni in lingua veneziana, e dimostra un precoce talento per la musica ed il teatro. Dopo aver preso parte in un piccolo ruolo alla commedia di Gino Rocca del 1959 dal titolo Sior Tita Paron, viene notato da due produttori della Rai che gli propongono di comporre la sigla per un programma regionale dal titolo El listòn. Prendeconfidenza con il teatro dal 1960 entrando a far parte a Venezia della Compagnia dei Delfini mentre è del 1963 il suo esordio al Derby, storico locale milanese, dove inizia la sua scalata verso la notorietà con personaggi come Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Cochi e Renato etc. Celebri le sue canzoni per bambini come Jhonny Bassotto, Oh Nina e E tutti i gatti miao, ma è stata prolifica anche la sua produzione “per adulti”: tre album e numerosi singoli, tra cui la goliardica Pasta e Fagioli. Al cinema debutta nel 1968 in Chimera di Ettore Maria Fizzarotti (dopo una piccola apparizione, non accreditato, ne I vitelloni di Federico Fellini.) Da allora ha frequentato spesso il cinema: è stato diretto da Mario Monicelli nel 1970 in Brancaleone alle crociate dove, al fianco di Gassman Brancaleone da Norcia, ha indossato i panni del sodale Panigotto da Vinegia, da Gianfranco De Bosio nel decamerotico La Betìa ovvero in amore, per ogni gaudenza, ci vuole sofferenza, da Adriano Celentano in Yuppi Du, da Flavio Mogherini in Culastrisce nobile veneziano (1976) e molto spesso da Salvatore Samperi e Pasquale Festa Campanile. Dopo essere apparso l’ultima volta come attore nel film satirico di Pier Francesco Pingitore Scherzi da prete nel 1978, Toffolo era tornato sui set cinematografici nel 2006 presentando Nuvole di vetro, da lui scritto, diretto ed interpretato totalmente in dialetto veneto.
Solo una settimana fa Toffolo, dalla sua pagina di Facebook, lanciava un simpatico e preoccupato appello contro la bizzarra quanto folle moda dei giovanissimi di farsi i selfie sui binari dei treni: “ Farsi un selfie un attimo prima che passi il treno non è “coraggio”, ma “mona pura”, da 24 carati! Vi auguro che il vostro angelo custode non si stufi e sia sempre pronto a salvarvi! (L’ho fatto anch’io andare a letto stanco morto!).”
Vi regaliamo una clip esclusiva di Brancaleone alle Crociate, dove lo vedete nei panni di Panigotto da Vinegia.