Una vita piena di storie contrastanti e incontri straordinari, animata da un radicato e profondo orientamento pacifista
Goffredo Fofi non vuole essere considerato un intellettuale e veramente neppure li ama. Però ha passato la vita a fondare riviste culturali, scrivere libri, recensire film, mentre faceva anche scioperi della fame, volantinaggi ai cancelli della Fiat, mense per i bambini proletari. Sempre su e giù dai treni, e sempre pronto a cambiare città quando la curiosità culturale e politica lo ha portato altrove: dalla natìa Gubbio a Palermo, Torino, Milano, Napoli, Roma, con una lunga parentesi parigina in un sottotetto del Quartiere Latino. Nel film la necessità di Goffredo Fofi di andare di volta in volta dove ritiene sia più opportuno svolgere un efficace lavoro politico e culturale si intreccia con i ricordi delle persone che ha incontrato nel corso della sua vita, come Elsa Morante, Carmelo Bene, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Totò, Luis Bunuel, Ada Gobetti, Raniero Panzieri, Pasolini, Fellini e molti altri.