Una storia calata nel presente che parla di diritti negati e solidarietà, lavoro, giovani di fronte ad un punto incerto.
Maggio 2013, porto di Cagliari. 15 lavoratori marocchini entrano in sciopero e difendono il loro lavoro. Rinunciano volontariamente alla loro libertà nella speranza di conservare il lavoro, di recuperare i salari arretrati. La nave è la loro casa temporanea, dove dormono, mangiano, pregano, rispettano il Ramadan. Maria è una docente dell’università di Roma che affida a un suo studente, Salvatore, una ricerca sulla vicenda cagliaritana. Un’esperienza non solo di studio ma pure di vita che porterà il ragazzo a interrogarsi sul proprio futuro. Sospeso tra precarietà e smarrimento, avverte come un senso di confusione che lo spinge ad immaginare di lasciarel’Italia. Un futuro incerto tanto quanto quello dei marinai. Tutti vittime di una "volontaria" quarantena.