Un affresco di Mimmo Paladino in un viaggio straordinario dall’Inferno a riveder le stelle
Un treno porta a destinazione un attore e una famiglia di senzatetto. Il loro viaggio non è solo la ricerca di una casa ma una messa in scena: l’attore prende le vesti di un Dante che nessuno accompagnerà nella sua discesa all’inferno, la famigliola vaga alla ricerca della casa promessagli. Di volta in volta, un numerologo prova a trovare un senso a tutta questa commedia, a raccontare il viaggio tra i gironi infernali e le grotte del presepe, tra l’arte popolare e quella di ricerca. Il conte Ugolino e Paolo e Francesca raccontano le loro pene tra aneddoti della storia della fotografia e della pittura, tra simboli e parole, tra Pontormo e Glenn Gould. Dante, ammutolito, passa tra guerra, bestemmie e miserie, in un viaggio dentro il tempo e lo spazio della creatività e delle idee più eretiche. La povera famiglia cerca solo un riparo e un tozzo di pane, ma la sua più che una ricerca sembra sempre più un indovinello.
"Creare un film è qualcosa di analogo alla scultura, ma è come plasmare la luce. Questo è quello che mi ha affascinato. Lavorare con la luce che si materializza, che diventa immagine, movimento, parola, suono." Mimmo Paladino