Un film di impegno civile che denuncia il dramma di un sistema inquietante
In una stanza nel carcere di San Vittore a Milano si affrontano Marinella Colombo, accusata di aver rapito i suoi stessi figli, e il Procuratore che ha l’obbiettivo di farsi dire dove li tiene nascosti. In questo ultimo interrogatorio, Marinella ripercorre i suoi anni in balia del sistema tedesco e la sua battaglia contro lo Jugendamt, l’ente che in Germania si occupa dei minori e che l’ha privata dei figli.
Frutto di anni d’inchiesta del regista Franco Angeli e della protagonista Livia Bonifazi a cui si deve la nascita di questo progetto che porta alla luce una realtà tanto drammatica quanto sconosciuta. Esiste un ente in Germania, lo Jugendamt, ed è parte in causa in ogni procedimento familiare. E’, di fatto, un ente di sorveglianza e di controllo sulla famiglia e sui minori. Nelle separazioni di coppie bi-nazionali fa in modo, nella maggior parte dei casi, che i figli vengano affidati al genitore di nazionalità tedesca, che nessuno diquesti bambini lasci la Germania, che i diritti genitoriali non vengano mai dati al genitore straniero e che i contatti tra il genitore straniero e suo figlio siano resi sempre più difficili fino ad arrivare a cancellarli.