Da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, la Sicilia influenzata da Federico II di Svevia
Come diceva Leonardo Sciascia: la "residenza genealogica" della Sicilia è nel suo angolo da Mille e una notte. Un bazar o un giardino o un banchetto dove tutto succede. Il sole a picco e la mistica della frescura, la toponomastica e la lingua di oggi, il detto e non detto - il mistero stesso della mafia - la politica e l'assenza di odio politico, la ragnatela dei riti popolari, perfino quelli più fortemente cristiani come la Settimana Santa, sono ancora l'espressione di quella civiltà africana e asiatica che trovò in Sicilia il suo centro d'irradiazione verso il Nord. Con Federico II di Svevia la Sicilia diventerà termine di paragone e luogo di tentazione di tutt'Europa. Per raffinatezza, gusto, poetica e estetica. Un cuneo di contraddizione precostituita dalla netta separazione di due irriducibili mondi. Quel cuneo non ha ancora smesso di assolvere la sua funzione: la più ricca metafora della civiltà mediterranea.