Terza regia di Claudio Amendola, che torna dietro la macchina da presa dopo “La mossa del pinguino” e “Il Permesso”.
Tutti devono mori’, ma solo in pochi ce guadagnano: è il motto della famiglia Pasti che da generazioni gestisce un’agenzia di pompe funebri.Dopo la morte del capofamiglia Giuseppe, un uomo disposto a tutto pur di trasformare una salma in una pila di banconote, l’azienda di famiglia è passata nelle mani dei figli Giovanni, Maria, Marco e Matteo. Giovanni ha ereditato dal padre una patologica avarizia che guida ogni sua scelta. Maria ha una forte compulsione a portarsi a letto tutti i vedovi che incontra. Marco è un mago della tanatoestetica. Matteo vuole diventare un influencer e il suo contributo agli affari di famiglia si basa su un’irriverente quanto cattivo gusto nella gestione della comunicazione social. Quando l’azienda naviga in cattive acque, è proprio il suo modo di comunicare anticonvenzionale e politicamente scorretto ad offrire ai Pasti un’ancora di salvezza: la manager Maddalena Grandi decide di contattarli per il funerale del famoso cantante Gabriele Arcangelo.