Dopo l’uscita in sala grazie a Good Film arriva in dvd CG Entertainment Short Skin, sottotitolo: I dolori del giovane Edo, opera prima di fiction del fiorentino Duccio Chiarini, con un trascorso di corti che hanno girato Festivals alle spalle (tra questi: Fine stagione, scritto con Hanif Kureishi,Alone Together selezionato a Clermont Ferrand e Lo zio interpretato da Marco Messeri) e che abbiamo già avuto modo di conoscere grazie al geniale documentario Hit the road nonna, in dvd nella nostra collana POPOLIDoc.
Con leggerezza, arguzia, e sapida ironia Chiarini tratteggia la storia di formazione di Edoardo (Matteo Creatini), 17 anni, al mare con i genitori sul litorale toscano in provincia di Pisa, nell’estate in cui è pronto a sbocciare nell’amore e nella vita, ma afflitto da un grave dilemma: come superare quel gap fisico che, da quando ha l’età giusta per farlo, gli impedisce di esplorare il sesso, sia attraverso sé stesso sia concedendosi la doverosa, bramosamente aspettata, prima volta con una fanciulla che abbia il cuore di accompagnarlo in questa indimenticabile esperienza?
Troppo romantico per affidarsi alle mani estranee di una professionista del sesso, troppo timido per chiedere ai genitori di accompagnarlo a fare un piccolo intervento che coinvolge quella che il padre definisce “la parte più importante dell’uomo” , Edoardo si trova sballottato tra la furia esploratrice del fido amico Arturo (Nicola Nocchi) e la dolcezza volitiva dell’intraprendente Bianca (Francesca Agostini), tornata a casa per le vacanze, mentre intorno a lui le poche certezze che la sua età gli concede sembrano sgretolarsi come sabbia tra le mani ( la madre scopre che il marito la tradisce, la sorella Olivia non è più una bambina, si sente sola ed è ossessionata dall’idea di far funzionare almeno un rapporto, quello del proprio cagnolino con una cagnetta).
Ovviamente il giovane Edo troverà la strada per uscire dall’impasse, e Duccio Chiarini la via più delicata per accompagnarlo in questa scoperta di sé stesso e degli altri che, per tutti, a quella età, arriva come un pugno in pieno viso. Short Skin, lontano dal retrogusto pop di un teen movie nostrano come l’esordio di Gabriele Muccino, Come te nessuno mai, più vicino alle atmosfere sospese create da Francesca Archibugi nel suo Mignon è partita, richiama a voce più chiara la tradizione toscana che attinge ai maestri (Matteo Creatini ricorda un po’ il giovanissimo Benigni di Berlinguer ti voglio bene, ancora di più lo stralunato Francesco Nuti in Madonna che silenzio c’è stasera) e ricrea atmosfere gemelle a quelle di un film ambientato nella città rivale, Livorno, da un livornese DOC, Paolo Virzì ed il suo oramai CULT Ovosodo. Situandosi in una zona intermedia tra documento realista (ricordiamo gli ottimi L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin e The Special Need di Carlo Zoratti, che partono anch’essi da un elemento di disagio per raccontarne il superamento, la guarigione reale o metaforica) e il realismo magico di un film dalle atmosfere kaurismakiane come l’ultimo gioiello del collettivo John Snellinberg Sogni di gloria (dove lo spaesamento del giovane di provincia è sdoppiato in quello dell’emigrato cinese, sempre in provincia), Short Skin disegna la sua traiettoria originale, compiendo il piccolo miracolo di incentrare l’intero plot su una diffusa disfunzione sessuale senza mai cadere nel ridicolo né nella volgarità, ma mantenendo ben alta e salda l’asticella della poesia: la stupenda locandina del film disegnata da Gipi è il giusto contraltare grafico ad un film che fa sorridere, ridere, e tocca le corde della commozione facendole vibrare piano piano.