Ci sono posti che valgono molto di più dello spazio temporale e fisico che hanno abitato per un periodo di tempo, che in quanto periodo di tempo, è per forza limitato. Sono luoghi magici, che sopravvivono a tutto, e la cui memoria viene esaltata e ravvivata dal racconto di tutte le persone che vi hanno vissuto una storia, che ne conservano un ricordo, e che hanno voglia di condividerlo. In occasione della recente uscita in dvd CG Entertainment del film di Federico Micali dedicato ad un cinema speciale aperto negli anni ’60 nel quartiere San Frediano di Firenze e rimasto attivo fino al 1989, L’Universale (il regista fiorentino aveva già dedicato al film un documentario, Cinema Universale D’Essai nel 2009), abbiamo raccolto le testimonianze di chi questo cinema lo ha vissuto e amato, e che ha avuto voglia di farlo vivere anche a chi non c’era. Grazie infinite a tutti i fan della pagina FB de L’Universale: ci avete regalato le vostre emozioni, le vostre risate, i titoli dei film più amati, riportandoci ad un periodo in cui il cinema era al cinema, e, soprattutto, non era solo il film, ma anche e soprattutto tutto quello che ci stava intorno, non per ultime le persone che lo frequentavano. Ed infatti, a loro la parola:
Lo spettacolo non era il film, era la gente che lo frequentava …La prima volta che ci entrai rimasi incredulo, dopo 3 giorni giocavo a pallone nelle ultime file .. anche perché il film non c’era verso vederlo.. troppo fumo .. di quello bono
Emiliano Nannucci
Ho solo voglia di andare a vedere un film all’Universale. Anzi avrei voglia di andare all’Universale. E come me, ad altri deve esser presa questa voglia perchè ci stanno adirittura facendo un film. E qui gli hanno dedicato un sito. Io ero una dell’Universale e quando parlano dell’AMBBURRACCIUGAGNENE!!! io me le ricordo le urla, ed il bar, ed il piccione, di cui nessuno si rammenta più, entrato, forse, per via dell’aria condizionata estiva, cioè si aprivano le porte ed entrava ogni ben di Dio. Ho imparato a ballare “a jamp on the left” del Rocky Horror, mi sono innamorata di David Bowie per quante volte ho visto L’uomo che cadde sulla terra, e poi Hairperchè ero una figlia dei fiori. Non sono mai riuscita a vedere per intero The songs remains the same dei Led Zeppelin, perchè mi faceva piangere. Però poi cantavo a quello di Crosby Stills Nash e Young. E marciavo sulle note di The Wall dei Pink Floid. Ho visto cartoon che nessuno sa neanche che sono usciti come American Pop (e leggete anche qui) e Heavy metal, musica metal e regia di Potterton. Ma ci ho anche visto La collina dei conigli dal romanzo di Addams. E come dimenticare The Rose ispirato alla mitica Janis Joplin. Si’, è vero c’era un genere che “tirava” di più, ma qualsiasi film ci fosse sulle schermo la sala era sempre piena. E quando c’era posto: in galleria; due gradini più in alto della platea, ‘che si scavalcava per far prima ,seduti in prima fila, i piedi rigorosamente sulla balaustra. E nelle file dietro? ci stavano quelli che, illusi, pensavano di venire a vedere un film. Che bei tempi, erano quelli , che se il film ti era piaciuto lo guardavi e riguardavi, e nessuno ti buttava fuori perchè era scaduto il biglietto. Altri film tanti, che non li danno più nemmeno in televisione. E girovagando mi sono resa conto che non sono la sola ad essere stata presa da un attacco di nostalgia, ci sono altre persone e magia sentite: qua si sentono il film e le voci degli spettatori, ecco non era un cinema, forse un teatro dove tutti eravamo protagonisti. Sto ascoltando ad occhi chiusi, ciao. Stasera sono all’Universale.
Mirella Sbolci
Ci portai amici smaliziati torinesi, che rimasero basiti…. mai vista una cosa del genere…. Il primo cinema 2.0 in cui i contenuti sono creati dai fruitori.
Duccio Berzi
Era un punto di ritrovo, ci incontravamo e si passava la serate insieme. Io ci ho visto tanti film, anche lo stesso film 7 volte in 7 giorni diversi e i film a volte si sceglievano noi facendo una richiesta alla cassa e i primi 10 venivano proiettati. Era una classifica vera che tutti i frequentatori potevano votare…Zabriskie Point, Duel…
Franco Tucchini
Ci ho visto la prima de L’esorcista, film all’epoca da paura ma visto all’Universale da crepare dal ridere.
Gianluca Fiduccia
Ho avuto l’ onore di fare la comparsa nel film L’Universale. Venendo da una generazione di sanfredianini “docche” vi vado a raccontare un episodio carino. Mia madre, insieme al mitico Giulianino ,il nano che fa l’ attore e che ha lavorato con Francesco Nuti etc., per entrare gratis e restare in un ambiente caldo come era Universale, venendo da Monteoliveto, mandava dentro il cane di Giulianino. alla cassiera davano a bere che era scappato il cane, mia mamma entrava a riprenderlo e Giulianino entrava con un pentolone di minestra, rimanevano fino a chiusura a riscaldarsi e vedersi il film a scrocco!
Massimiliano Crovetti Picchio
Il film era solo una scusa, per entrare in quel mitico cinema, erano un semplice pretesto il titolo e le immagini che scorrevano sullo schermo, ci si andava sempre in numerosa compagnia perché era comunque una festa, un vero happening, lo sapevamo che eravamo tutti uguali, cercavamo solo allegria, risate e amicizia. Un’ esperienza unica che mio figlio social-dipendente non potrà mai comprendere. Grazie Universale.
Guido Borselli
Ricordi sparsi: 1997: fuga da New York, ero seduta accanto al corridoio, si avvicina uno e mi butta giù la schiena per passare del fumo a quello accanto a me. Profondo rosso, appare la donna nello specchio e si sente “E’ lei l’assassina”. Fuga di mezzanotte e un boato quando muore il poliziotto. E poi la vespa, il fumo che annebbiava la sala, e soprattutto i capolavori che ho visto. Pink floyd At Pompei, la saga di Mel Brooks,Il fantasma dell’opera,Il laureato, Un tranquillo weekend di paura e tanti altri, grazie che sei esistito Universale!
Emanuela Staderini
Sono del 64. Ricordi indelebili. Il nostro Cinema, il ritrovo di molti Isolottiani. I film: I guerrieri della Notte, Il cane dalla coda di paglia, Fuga di mezzanotte. Il Luna Park alla fortezza, il Big bang di Peretola. Le mitiche scarpe Sax. Jeans di Marino Groovy strappati. Il viale del Metano con le nostre Vespe truccate. Universale dove io e Antonello Naselli siamo entrati dentro al cinema con la Vespa 50 verde e abbiamo fatto il giro della sala inpennando sotto lo schermo applauditi da tutti i presenti. Ricordo la faccia incredula della maschera e la cassiera. Un periodo di vita senza remore e cervello. Bei tempi, un saluto a tutti gli Universalisti.
Daniele Bertini
Il lunedì era la sera dedicata per andare all’Universale, soprattutto d’inverno con qualsiasi tempo, con freddo e pioggia, nessuno di noi aveva la macchina. E non era il film a fare la serata, ma la gente, una vera festa, un vero spettacolo che i ragazzi di oggi non potranno nemmeno immaginare. Era la compagnia, lo stare insieme che faceva la serata. Mi ricordo su tutte la sera della proiezione del film The Wall dei Pink Floyd il fumo era a pari del pavimento. Quella serata è incisa a fuoco nella mia mente. E poi quello con il CIAO era un’istituzione. Mitico UNIVERSALE.
Giulio Ferrini
Io sulla mia special ci ho visto per la prima volta Arancia Meccanica, esperienza fantastica anche se con tutto il fumo che c’era il film non è che si vedesse molto.
Sandro Francini
Ricordo bene la prima volta che sono andato all’Universale. Quando mi misi a sedere su quelle poltroncine di legno ero emozionatissimo davvero. Da quando ne avevo sentito parlare, lo sognavo. La sua fama mi attraeva. Pensavo che non ci potesse essere posto più adatto ad uno come me. Purtroppo però, per me era davvero molto distante. E così alle volte quando andavo negli altri cinema, chiudevo gli occhi e cercavo di farmi venire alla mente urla, risate, rutti, petardi, con il film in sottofondo. Come se fossi stato lì. Oppure durante il film gridavo qualche battuta in fiorentino, creando però un certo fastidio tra le poltrone vicine e non venendo acclamato come sarebbe successo all’Universale. Io non so se la Vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere, ma sabato 25 ottobre 2014, a 25 anni dalla chiusura del cinema Universale, sono riuscito a rivivere quell’inimitabile mondo, grazie al film di Federico Micali. Così mi sono ritrovato nel vecchio cinema Italia di Pontassieve, vestito anni ’70, in mezzo a chi quel cinema l’aveva vissuto veramente ed ora lo rivivevano per un pomeriggio, come se niente fosse cambiato. E quella volta sì che ho potuto fare una battuta. Sì che l’ho potuta urlare. Sì che intorno a me sono scoppiati dalle risate…Qual è la parola d’ordine del film, la sappiamo tutti, il motto per antonomasia, l’impronta digitale: ABBURRACCIUGAGNENE! Ma per me, sarà sempre: ARRICOTTAGNENE!
Yuri
“Abburracciugagnene” era per Ultimo tango a Parigi e “aggallinagnene” per Miranda! Una volta entrammo che c’era sulla locandina Superfantozzi ma iniziato il film era Scarface. Chiesi alla maschera come mai e mi rispose era un mese che c’era quella locandina tanto nessuno la guardava.
Massimo DM Orlandi
All’Universale me ne son capitati tanti di episodi divertenti, avendo frequentato la sala in modo assiduo negli anni ’80. Una volta andai al primo spettacolo (dopo dovevo raggiungere gli amici alle cascine alla Festa de L’Unità) per vedere I vicini di casa. Non solo ci andai da solo, ma ero l’unico in sala, tanto che il proiezionista aspettò un po’ poi, invece di mandare in onda il film, mise su un documentario sulle usanze e i costumi di una tribù di aborigeni. Fu una rottura di santissimi epocale, ma vuoi mettere il privilegio di assistere ad una proiezione privata?
Nando De Vitis