Uno dei film dalla lavorazione più tormentata di Ejzenstein e uno dei più poetici mai realizzati dal regista russo.
Una contadina povera vive in una zona di campagna rovinata dalla siccità e dalla rapace avidità dei kulak. Diventa l’animatrice di una cooperativa, vince le reticenze e i pregiudizi degli altri procurando al villaggio una scrematrice, un toro, e infine, nonostante le difficoltà burocratiche, anche un trattore.