Il lungo viaggio verso casa del sergente Nicolai Sukov, reduce dalla guerra, mentre scrive mentalmente delle lettere a sua moglie Caterina…
Nicolai Sukov, sergente di cavalleria appiedato, reduce dalla guerra '17-'18, tornando a casa attraverso il deserto del Turkestan fra disagi e insidie d'ogni genere, scrive mentalmente lettere alla moglie Caterina colorando di menzognera poesia tutto quel che gli accade. Libera nove donne dell'harem del bandito Abdullà che questi non aveva fatto in tempo a massacrare, e scampa ad una serie di agguati tesigli dai banditi ribelli grazie all'inesauribile astuzia ed al valore per cui è famoso. In tale impresa lo aiuta, a prezzo della vita, l'ex doganiere zarista maresciallo Vareschtciaghin, col quale distrugge quasi tutta la banda di Abdullà. Dichiarate libere le donne, descrive loro scetticamente i vantaggi della nuova condizione e della nuova società nata dalla rivoluzione vittoriosa. Poi, rifiutando di servirsi del treno e di un cavallo che alcuni commilitoni gli mettono a disposizione, prosegue a piedi, solo e monologando con Caterina, il viaggio verso casa.