La rappresentazione della passione fatale di una sorella per il fratello che diventa una poetica riflessione sulla follia e l`amore per la vita.
Firenze: in un piccolo teatro va in scena uno spettacolo teatrale. Nel pubblico solo poche persone ed un attore; sul palcoscenico l`attrice, Erika Renai, interpreta una donna condannata a morte per aver ucciso, in un atto estremo di amore e cannibalismo, suo fratello, quando si trovava in America. Lo spettacolo documenta la sua ultima ora di vita prima di essere giustiziata sulla sedia elettrica e diventa un pretesto per un suggestivo viaggio dentro di sè e nella schizofrenia della sua ossessione per il fratello. Un intenso ritratto dell`inesorabilità dell peccato e la coscienza della colpa.
Il film, girato in digitale e a budget zero, è frutto del lavoro di un gruppo di appassionati di cinema, uniti in un progetto dal titolo "Le cose che so di me".